Nel fine settimana del 18 e 19 ottobre, Autunno in Barbagia fa tappa a Belvì, Orgosolo e Sorgono, tre borghi simbolo della Sardegna. Tra boschi, vigneti e artigianato, l’evento invita a scoprire la bellezza dell’entroterra e le sue tradizioni ancora vive.
Autunno in Barbagia 2025
Belvì: tra castagni, nocciole e dolci della sposa
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Immerso tra boschi rigogliosi, Belvì è un piccolo scrigno di biodiversità e cultura, circondato da due mondi diversi e complementari: a ovest i tacchi calcarei dei tòneri e dei meseddos, a est le maestose cime del Gennargentu. Dal paese si può ammirare il tacco di Pitzu de Pranu, ai cui piedi sorge una grotta preistorica che custodisce tracce dei primi insediamenti umani del Neolitico Medio.
Il borgo conserva intatto il suo fascino antico: un dedalo di viuzze lastricate, case in pietra e balconi in legno che raccontano una comunità attenta al lavoro e alla memoria. L’artigianato è ancora oggi parte viva della quotidianità, con botteghe di intaglio del legno e lavorazione del ferro che tramandano gesti di generazione in generazione.
Ma Belvì è anche sinonimo di dolcezza. Qui nascono le celebri Caschettes, chiamate anche “dolci della sposa”: piccole opere d’arte di pasta sottilissima, farcite con nocciole, miele e scorza d’arancio. Un tempo riservati alle grandi occasioni, oggi sono simbolo di un sapere artigianale tramandato con cura, che unisce ingredienti semplici e sapori antichi.
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Programma di Belvì
La visita a Belvì è anche un viaggio tra fede e natura. La chiesa di Sant’Agostino, con il suo campanile sormontato da una cupoletta maiolicata, custodisce pregevoli altari lignei dell’Ottocento, testimoni di una profonda devozione popolare. Poco fuori dall’abitato, le chiesette di San Sebastiano e Santa Margherita raccontano invece la spiritualità delle campagne, luoghi cari alla comunità e protagonisti di riti e celebrazioni secolari che ancora oggi scandiscono il tempo del paese.
Dalle vie del centro, il cammino si apre presto verso la natura: i sentieri si snodano tra castagni secolari, sughere e roverelle. È un paesaggio che sembra custodire antiche memorie, dove la leggenda si mescola alla realtà.
Le storie tramandate di generazione in generazione parlano di creature misteriose come Maschinganna e delle Janas, le fate che secondo la tradizione abitano le “domus de janas”, le tombe preistoriche disseminate tra le colline di Antonitzò, Gesaru e Nadalia.Questi racconti si fondono con la vita del paese, dove tra boschi di lecci e agrifogli scorrono storie, profumi e colori d’autunno: un luogo sospeso nel tempo, dove natura, gusto e tradizione si incontrano.
Orgosolo: l’arte che parla al mondo
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Orgosolo negli anni ’60 e ’70 divenne simbolo di una stagione di risveglio culturale: i murales nati come forma di protesta e riflessione collettiva oggi fanno di Orgosolo un museo a cielo aperto, conosciuto in tutto il mondo.
Il fenomeno del muralismo iniziò nel 1969 con l’opera del professor Francesco Del Casino e dei suoi studenti, e nel tempo si arricchì di centinaia di dipinti che raccontano giustizia, libertà e identità.Ogni parete è una pagina di storia: scene di vita quotidiana, figure di donne e uomini, frammenti di memoria e poesia che dialogano con chi attraversa le strette stradine del centro.
Orgosolo è un paese dove l’arte non è solo bellezza visiva, ma voce di una comunità che non ha mai smesso di esprimersi.
Nel 1969 gli abitanti furono protagonisti della mobilitazione di Pratobello, una protesta pacifica che riuscì a impedire l’installazione di un poligono militare vicino al paese: un momento che ancora oggi rappresenta l’orgoglio e la forza civile del territorio. -
Programma di Orgosolo
Ma la fama di Orgosolo non si esaurisce nei murales.
Nel centro storico, la chiesa di San Pietro, di origini bizantine e forme neoclassiche, custodisce un elegante campanile gotico del Quattrocento.
Tra le vie, le donne orgolesi tramandano la lavorazione del su Lionzu, la preziosa benda di seta che incornicia il volto nel costume tradizionale: un capolavoro di tessitura realizzato con fili di seta naturali e zafferano, lavorati a mano sui telai.E in occasioni speciali, tra i muri dipinti, può capitare di sentire la voce del canto a tenore, patrimonio orale e immateriale dell’umanità secondo l’UNESCO.
Una musica arcaica, profonda e collettiva, che restituisce a Orgosolo la sua essenza più pura: quella di un popolo che parla con il cuore e con la memoria.
Sorgono: tra vino e menhir
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Nel cuore geografico dell’isola, circondato da sorgenti e boschi di granito, sorge Sorgono, un paese che unisce mistero, storia e vino.
Qui, nella località Biru ’e Concas, si trova uno dei complessi megalitici più importanti del Mediterraneo: circa 200 menhir risalenti al Neolitico finale e all’Eneolitico, disposti in spettacolari allineamenti, circoli e triadi di pietre.
Un luogo sacro e silenzioso, dove il tempo sembra essersi fermato e dove la luce dell’autunno crea giochi d’ombra che esaltano la magia del paesaggio. Attorno a Sorgono si trovano domus de janas, nuraghi e tombe dei giganti, come il protonuraghe Talei, tra i più antichi esempi di architettura nuragica.
Il territorio, modellato dal vento e dall’acqua, offre scorci unici come l’altopiano di Iscalas, dove le erosioni granitiche disegnano forme spettacolari e surreali. -
Programma di Sorgono
Tra le testimonianze più imponenti del culto e dell’architettura sacra sarda si trova il santuario di San Mauro Abate, la più grande chiesa campestre dell’isola. Costruita nel 1574 su un antico insediamento benedettino, è un gioiello del gotico-aragonese impreziosito da un rosone in trachite di 4,5 metri di diametro, il più grande della Sardegna.
Intorno al santuario sorgono i muristenes, piccole abitazioni che un tempo accoglievano i pellegrini durante la novena e la festa di San Mauro. Oggi Sorgono è anche sinonimo di vino: nel cuore del Mandrolisai, le sue cantine producono etichette di grande carattere, frutto di un territorio che unisce natura e tradizione. Durante Autunno in Barbagia, le vie del paese si animano di degustazioni e suoni, in un’atmosfera che celebra la generosità della terra e la convivialità del popolo sardo.
Le prossime date di Autunno e Barbagia 2025
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Ottobre
- 18 — 19 Belvì
- 18 — 19 Orgosolo
- 18 — 19 Sorgono
- 25 — 26 Olzai
- 25 — 26 Ottana
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Novembre
- 01 — 02 Desulo
- 07 — 08 — 09 Mamoiada
- 08 — 09 Ovodda
- 15 — 16 Nuoro
- 15 — 16 Tiana
- 22 — 23 Atzara
- 22 — 23 Ollolai
- 29 — 30 Gadoni
- 29 — 30 Oniferi
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