
Tempio Pausania balla con il mondo: il Festival del Folklore 2025 accende l’estate gallurese
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Dal 1° al 4 agosto 2025, Tempio Pausania si è trasformata ancora una volta in un palcoscenico a cielo aperto grazie agli Incontri Internazionali del Folklore “Isola che danza”, giunti alla 39ª edizione. Un appuntamento che ha superato i confini del tempo e dello spazio, portando nel cuore della Gallura il fascino di culture lontane, unite dalla musica, dai colori e dalla voglia di stare insieme.
Tra i protagonisti dell’edizione 2025, gruppi folk provenienti da Croazia, Honduras, Spagna, Germania, Ungheria, Lituania, Serbia e naturalmente Sardegna, con le rappresentanze di Tempio Pausania e Usini. Due serate – il 3 e il 4 agosto – dense di emozione, tra balli tradizionali, sorrisi condivisi e un pubblico che ha gremito piazza Gallura per lasciarsi incantare.
Il festival è cominciato il 1° agosto con il 17° Folkgiovani “Tomasina Mannoni”, una giornata interamente dedicata ai bambini. I mini gruppi folk hanno portato sul palco energia, freschezza e orgoglio identitario, dimostrando quanto il folklore possa essere un’eredità viva e dinamica, capace di coinvolgere anche le nuove generazioni.
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Il Festival del Folklore comincia con l’energia dei più piccoli
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È con l’energia contagiosa dei bambini che è partita l’edizione 2025 degli Incontri Internazionali del Folklore di Tempio Pausania. Venerdì 1 agosto, poco dopo le 20:30, le vie del centro storico si sono animate con i passi fieri dei piccoli danzatori in costume, protagonisti della sfilata inaugurale.
La serata è stata dedicata al Folkgiovani “Tomasina Mannoni”, giunto quest’anno alla sua 17ª edizione. Un appuntamento che celebra il legame tra generazioni, offrendo ai più piccoli l’occasione di vivere il folklore come qualcosa di vivo, presente, condiviso.
Cinque i gruppi mini folk in parata, provenienti da diverse zone della Sardegna:
- Mini folk “Sa Giara” di Tuili
- Mini folk “San Michele Arcangelo” di Bono
- Mini folk “San Gemiliano” di Sestu
- Mini folk Accademia Tradizioni Popolari “Città di Tempio”
- Mini folk Gruppo Balli Tradizionali “Lu Baddittu”
Un modo autentico e sincero per aprire il festival: non con una celebrazione solenne, ma con la spontaneità e l’entusiasmo dei bambini, custodi di tradizioni che guardano al domani.
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La Domenica del 3 Agosto
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La giornata di domenica si è aperta con la cerimonia della 4ª edizione del Premio di Poesia “Don Baignu”, tenutasi presso Palazzo Pes Villamarina a Tempio Pausania.
Ad aprire l’incontro è stato il Coro Gabriel, che ha eseguito il brano “Li culori di la ita”, dedicato a Gaia Costa, giovane tempiese scomparsa prematuramente. Un momento di ascolto partecipato, sentito da tutti i presenti.
Durante la cerimonia sono state presentate le poesie finaliste raccolte in antologia, con letture e riflessioni che hanno valorizzato l’uso della lingua sarda. Non sono mancati gli interventi musicali del cantautore Mario Garrucciu, che insieme al coro ha alternato poesia e musica.
Un appuntamento che si inserisce nel programma del festival con l’intento di valorizzare l’espressione scritta e orale della tradizione locale.
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Alle 20:30, da Largo ESIT, ha preso il via la sfilata inaugurale del 39° Incontro Internazionale del Folklore “Isa Bionda”. I gruppi ospiti hanno attraversato le vie del centro storico di Tempio Pausania accompagnati da costumi tradizionali, musiche tipiche e una presenza scenica che ha catturato l’attenzione del pubblico lungo il percorso. Tra gli ospiti presenti:
Gruppo Folk “Bosiljak” – Croazia
Asociación Cultural “Zorzales de Sula” – Honduras
Grupo de Danza “San Rafael – Alcaría” – Spagna
Balinger Danzensemble & Wacholderklang – Germania
Accademia Tradizioni Popolari “Città di Tempio” – Sardegna
Associazione Culturale “Coro Cabriel” – Sardegna
Alle 21:00, l’arrivo in Piazza Gallura ha segnato l’inizio ufficiale delle esibizioni. Ogni gruppo ha portato in scena una parte della propria cultura, dando forma a una serata che ha unito lingue, ritmi e gestualità diverse. L’atmosfera è stata quella di un vero incontro tra realtà lontane, accolte con calore e curiosità dal pubblico.
Lunedì 4 agosto – In programma la serata di chiusura del Festival
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Alle 20:30, da Largo ESIT, partirà il corteo che attraverserà il centro storico con la partecipazione di sei delegazioni internazionali e locali:
- Cuháré Folk Dance Ensemble – Ungheria
- Gruppo Folk “Dziugas” – Lituania
- Ensemble PBK Corporation – Serbia
- Balinger danzensemble & Wacholderklang – Germania
- Gruppo Folk “San Giorgio” di Usini – Sardegna
- Accademia Tradizioni Popolari “Città di Tempio” – Sardegna
A seguire, alle 21:00, in Piazza Gallura, si terrà la presentazione e l’esibizione dei gruppi, condotta da Claudia Licheri. Sarà l’occasione per salutare questa edizione del festival con una serata che si preannuncia intensa e partecipata, dove la danza tornerà protagonista per chiudere con eleganza e vitalità quattro giorni di incontri e spettacolo.
Artigianato Pasella ha avuto l’onore di contribuire al festival realizzando le targhe celebrative, simbolo di un momento speciale di incontro e condivisione.
La Storia e le Origini del Festival
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Dove tutto è cominciato
Quella di Tempio non è solo una festa: è una storia che inizia nel 1980, al Teatro del Carmine. In una serata di prova generale si esibirono il Coro Ortobene di Nuoro, il Gruppo Folk Città di Oristano e il Gruppo Folk Città di Tempio. Era uno spettacolo tutto sardo, ma da quella serata nacque un’idea: creare un evento internazionale capace di unire popoli diversi attraverso la danza.
Con sole 100.000 lire e una grande passione, nel 1981 vide la luce la prima edizione del festival. Le parole di apertura di quella storica serata raccontano già tutto:
“Con la speranza che l’amicizia, la fratellanza, la pace tra i popoli non siano solo enunciazioni ma diventino regole di vita…”
Un messaggio potente, lanciato in un’epoca in cui il mondo era ancora diviso dal Muro di Berlino e attraversato dalla Guerra Fredda. A Tempio, invece, si sceglieva di incontrarsi. -
Il senso profondo della parola “incontro”
Negli anni, il festival è cresciuto. Ha accolto gruppi da ogni continente, si è guadagnato nel 1983 il riconoscimento ufficiale del CIOFF (Consiglio Internazionale delle Organizzazioni dei Festival di Folklore) con Statuto B UNESCO, e nel 1987 l’Accademia di Tempio è stata tra i fondatori della sezione italiana del CIOFF.
Ma al centro è sempre rimasto il significato della parola “incontro”: vivere culture diverse, accorciare le distanze, conoscersi attraverso la danza. Come nel tradizionale baddu tundu, dove ci si tiene mano nella mano in cerchio, ogni gruppo – che venga dal Nepal o dall’America Latina, dall’Africa o dall’Europa – porta con sé una parte di umanità che ci riguarda tutti.
Il festival diventa così un patto collettivo, un momento di autenticità, amicizia e felicità condivisa, che lascia il segno nel cuore di chi partecipa. E questo vale sia per chi si esibisce sul palco, sia per chi lavora dietro le quinte, con impegno e passione, per rendere possibile ogni edizione.