Tra granito, sughero e storie da portare a casa: una giornata tra Calangianus e Tempio Pausania

  • La luce cambia, il profilo delle montagne si avvicina, l’aria – verso sera – diventa più fresca.
    Quando lasci la costa e ti addentri nella Gallura, è come entrare in un’altra isola. A circa 35 chilometri a ovest di Olbia, lungo strade che salgono dolcemente verso l’interno, ti aspettano Tempio Pausania e Calangianus: due paesi dove il granito prende il posto della sabbia, il bosco si apre tra i tetti, e le giornate seguono un altro ritmo. Qui si cammina tra case di pietra, si ascoltano storie nei laboratori artigiani, si mangia in trattorie dove i piatti raccontano la terra. È un viaggio che unisce natura, saper fare e sapori autentici.
    Non si viene qui per vedere una cartolina, ma per osservare i dettagli, fare due chiacchiere, scoprire una Sardegna diversa.

  • Arrivando a Tempio Pausania, la prima cosa che colpisce è il tono della pietra.
    Il granito è ovunque, ma mai invadente: nei palazzi ottocenteschi, nei marciapiedi, nei portali scolpiti con cura. Le strade del centro si attraversano con lentezza, tra piazze raccolte, botteghe, chiese e piccole fontane che spezzano il silenzio.
    È un luogo che non ha bisogno di impressionare: basta camminarci dentro per percepire un equilibrio naturale tra forma e funzione, ordine e vita quotidiana.
    Appena fuori dal centro, vale la pena visitare il Nuraghe Majori, immerso in un piccolo bosco di querce da sughero. La torre nuragica è ben conservata e visitabile anche all’interno. Camminando tra le sue pietre, si entra in un paesaggio più antico, dove il silenzio invita a immaginare come potesse essere la vita qui, migliaia di anni fa.

  • Chi ama i panorami e le camminate può spingersi verso il Monte Limbara, a pochi chilometri da Tempio. È uno dei rilievi più alti del nord Sardegna, con sentieri adatti a vari livelli di preparazione: dalle passeggiate più semplici alle escursioni di mezza giornata.
    I percorsi si snodano tra foreste di lecci e rocce dalle forme scolpite, con affacci improvvisi sulla Gallura, sui laghi artificiali della zona e, quando il cielo è limpido, perfino sulla costa.
    È un’area ricca di biodiversità e silenzi, dove ogni passo allontana un po’ dalla fretta e riporta a un ritmo più naturale.

    Prima di partire, è sempre utile controllare le condizioni meteo e scegliere un abbigliamento adatto: scarpe comode o da trekking, acqua nello zaino e qualcosa per proteggersi dal sole o dal vento. I cambi di quota, anche brevi, possono sorprendere.
    Da queste alture, scendendo verso Calangianus, il paesaggio si apre su un'altra dimensione del territorio: quella fatta di mani, materiali e saperi che si tramandano.

  • Da queste alture, scendendo verso Calangianus, il paesaggio si apre su un'altra dimensione del territorio: quella fatta di mani, materiali e saperi che si tramandano.
    Nei nostri laboratori di Artigianato Pasella è possibile osservare da vicino la lavorazione del sughero e della ceramica, entrare in spazi di lavoro autentici dove ogni oggetto nasce da gesti precisi e da una conoscenza concreta della materia.
    Non si tratta di un’esposizione, ma di un luogo vivo, dove si può camminare tra gli strumenti, fare domande, seguire il ritmo del fare.

  • Chi passa dai nostri laboratori può fermarsi anche nello showroom, dove trovano spazio le collezioni che abbiamo realizzato e una selezione di oggetti scelti tra i lavori di altri artigiani sardi. C’è chi cerca un souvenir per sé, chi pensa a un regalo, chi si lascia semplicemente ispirare dai materiali e dai colori. E se lo zaino è pieno o lo spazio in valigia è poco, non è un problema: possiamo spedire ovunque, anche dopo il rientro, con la stessa cura di quando lavoriamo un oggetto. A volte è solo una piccola scelta, ma può bastare per riportare a casa un legame con ciò che si è vissuto.

  • Poi arriva la cena, e anche lì si può continuare ad esplorare i gusti della tradizione e sperimentare nuove combinazioni.
    Nei ristoranti e nelle trattorie della zona, i piatti raccontano identità e stagioni, con proposte che vanno dalla cucina più schietta alla rielaborazione rispettosa delle ricette di un tempo. Tra le specialità più radicate c’è la suppa cuata, o zuppa gallurese: un piatto che nasce dall’equilibrio tra pochi ingredienti e un gesto lento, ripetuto con attenzione.
    Si parte con fette di pane di semola “tricu ruiu”, secco da almeno tre giorni, disposte a strati in una teglia alternandole a pecorino grattugiato e fette di casizolu, formaggio vaccino dalla pasta filata.
    Il brodo caldo di pecora o agnello viene versato un po’ alla volta, fino a quando tutto si ammorbidisce e assorbe. Poi, il piatto riposa. Solo dopo entra in forno, dove si forma quella crosta compatta e dorata che custodisce profumi intensi e consistenze morbide.
    È una preparazione che richiede tempo, attenzione e un certo rispetto per ciò che si ha tra le mani. Ed è proprio questo che la rende speciale.

  • C’è anche chi suggerisce di assaggiare i puligioni, i ravioli dolci della Gallura: un impasto sottile che racchiude ricotta fresca, zucchero e scorza di limone grattugiata.
    La piacevole sorpresa arriva al momento dell’assaggio: vengono conditi con un sugo di pomodoro semplice e pecorino grattugiato, creando un contrasto inaspettato tra dolcezza e sapidità.
    Un abbinamento che racconta bene lo spirito della cucina gallurese: essenziale, diretta, capace di sorprendere con gesti antichi.

  • E per chi cerca il sapore deciso della tradizione, per chiudere il pasto, la seada è l’addio perfetto: una sfoglia sottile di semola fritta, ripiena di formaggio fresco leggermente acidulo e cullata dal miele caldo versato al momento.
    Quanto ai vini, la Sardegna offre una scelta ampia e interessante: un Vermentino di Gallura DOCG, fresco e profumato, si abbina con eleganza a molti piatti della zona, ma anche un rosso più corposo può accompagnare con carattere i sapori della cucina locale.
    E se il gusto è l’ultimo ricordo della giornata, allora anche quello ha fatto il suo viaggio. A modo suo, indimenticabile. Buon Viaggio in Sardegna.