• Il vassoio in sughero grazie alla sua versatilità è un utile piatto di portata per la tua cucina, oppure come complemento per l’arredo domestico. Si adatta a tanti stili di arredamento diversi, aggiungendo sempre un tocco naturale agli ambienti in cui viene inserito; inoltre, grazie alle sue proprietà naturali, è un materiale adatto per il servizio a tavola di cibi freddi e caldi, per esaltare tutte le tue ricette

  • Come utilizzare il vassoio di sughero?

    Il vassoio in sughero può essere utilizzato in diversi ambienti: come semplice base porta frutta se volete dare alla vostra casa uno stile più rustico, a una naturale base  porta-candele, se si predilige uno stile minimalista; o ancora può essere riempito di decorazioni marine, come conchiglie e gusci di ricci di mare, se preferite ricreare un centro tavola con  uno stile Mediterraneo.

    Inoltre,  è adatto anche per servire pietanze a tavola. La collezione di “Vassoi di Sughero” realizzati nel laboratorio artigianato Pasella di Calangianus presenta una varietà di misure adatte per servire diverse pietanze.

    Dal vassoio più piccolo (21cm x 33 cm), ottimo per poter servire una composizione di frutta fresca o frutta secca o un insieme salumi di formaggi, prosciutti e salsicce, ai vassoi più grandi (35cm x 80cm o 35cm x 100 cm), ottimi per servire qualsiasi tipo di carne arrosto, come il classico maialetto arrosto o anche l’agnello, magari decorato con un letto di ramoscelli di mirto o alloro.

  • Come si chiama il vassoio di sughero sardo?

    Il “vassoio di sughero” è un pezzo che rappresenta un elemento della cultura e della tradizione sarda. I vassoi sono conosciuti in diversi modi a seconda della zona in cui vengono prodotti: ad esempio in Gallura sono detti  “Jone”, mentre nel Logudoro vengono chiamati “Sos Concheddos”.

    Come si lavano i vassoi di sughero?

    La pulizia dei vassoi di sughero richiede una certa attenzione in maniera tale da mantenere nel tempo la loro integrità e bellezza. 

    È consigliabile utilizzare un panno umido per rimuovere la polvere e lo sporco superficiale. Mentre per una pulizia più profonda è necessaria acqua calda e detergenti naturali, come il succo di limone e aceto per rimuovere eventuali odori residui. 

    Dopo la pulizia, è importante asciugare immediatamente il vassoio e lasciarlo all'aria aperta oppure vicino a una fonte di calore per assicurarsi che l'umidità residua evapori completamente.

Che tipo di materiale è il sughero?

  • Il sughero è un materiale estremamente versatile e trova impiego in vari settori. Tradizionalmente, la lavorazione più diffusa è quella del tappo di sughero, che viene rifinito, lavato, sterilizzato, essiccato e paraffinato. Tuttavia, può essere trasformato anche in vari oggetti decorativi e da arredamento, come vasi, ciotole, tazze e vassoi. Inoltre il sughero, grazie alla sua struttura compatta, elastica e traspirante, è ideale per la costruzione di pannelli isolanti per pareti e pavimenti. Se combinato con cuoio e pelle, è ottimo anche per la produzione di articoli di pelletteria e calzoleria. 
    Il sughero è un materiale naturale straordinario, derivato dalla lavorazione della corteccia della  quercia da sughero, pianta tipicamente mediterranea, diffusa in particolare nella Penisola Iberica, in Francia, Italia e Africa settentrionale. Predilige climi temperati e temperature miti, terreni freschi e profondi e un’altitudine non superiore ai 900 metri.

  • La quercia da sughero (Quercus suber L., nota in sardo come Suerzu o Suelzu) è un albero che può raggiungere i 20 metri di altezzaLa corteccia, ovvero il sughero, è un tessuto spugnoso grigio chiaro spesso circa 5 cm, formato da cellule vegetali contenenti circa l'80% di aria. Questa composizione lo rende un ottimo materiale isolante elettrico, termico e acustico. La presenza di cere lo rende inoltre impermeabile e ignifugo, difficilmente attaccabile da muffe e parassiti.

    Il sughero può essere rimosso dalle piante di almeno 15-20 anni di età, rivelando la tipica colorazione bruno-rossastra del legno sottostante. La prima estrazione, chiamata demaschiatura, produce il sugherone o sughero “maschio”, che è grossolano, ruvido, screpolato e poroso. Le estrazioni successive, effettuate ogni 9-12 anni, producono il sughero gentile o “femmina”, che è leggero, compatto e uniforme, quindi adatto alla lavorazione. Questo sughero si forma grazie all'intervento dell'uomo sulla pianta e deve essere estratto con delicatezza, utilizzando solo un'accetta affilata e staccandolo al momento opportuno (da maggio ad agosto) per non danneggiare il fellogeno o “mammina”, lo strato interno della corteccia.

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